Il piatto giapponese più amato dagli italiani sembra essere non più il sushi ma il Ramen: i tradizionali spaghetti giapponesi! Ecco dove mangiarli in Italia
Il piatto nipponico in assoluto più amato dagli italiani? Dovendo fare un’ipotetica classifica dopo sushi e sashimi troveremmo sicuramente il ramen, ovvero i famigerati spaghetti giapponesi in brodo.
Cerchiamo conoscere un po’ meglio gli spaghetti giapponesi.
Anzitutto va chiarito che i giapponesi hanno ereditato questa tradizione dalla vicina Cina, tuttavia ormai il ramen da secoli è legato indissolubilmente alle usanze del Sol Levante, tanto che ogni località li reinterpreta in modo differente.
In Giappone li mangiano sempre, soprattutto nella pausa pranzo come un piatto veloce, come il classico panino per noi italiani. Un piatto di veri ramen deve avere tanto brodo e quest’ultimo dev’essere molto caldo.
La componente che più caratterizza gli spaghetti giapponesi è il brodo dashi (ottenuto con alga kombu e katsuobushi) a cui la maggior parte delle volte si unisce un brodo fatto con ossa di pollo o maiale. Ciò che rende speciale ed unico questo brodo è l’acqua Kansui, che è molto alcalina e che rende gli spaghetti sodi e di un colore tendente al giallo.
A seconda di come viene arricchito il brodo ci sono poi diversi tipi di spaghetti giapponesi:
- Gli shoyu ramen, con l’aggiunta della salsa di soia nel brodo sono tipici di Tokyo;
- I miso ramen, con il miso appunto, si trovano invece soprattutto sull’isola di Okkaido.
- Gli udon, che sono più grossi e che si mangiano spesso anche senza brodo
- I soba, il cui impasto è invece di grano saraceno.
Gli spaghetti invece si ottengono a partire dalla farina di frumento, mentre il piatto viene guarnito solitamente con fettine di maiale arrosto, uova, negi (cipollotti tagliati a rondelle), alga nori (tagliata a julienne), germogli di bamboo, e una sorta di pasta di pesce.
I migliori spaghetti giapponesi e ramen di Milano
- Osaka in Corso Garibaldi
Qui gli spaghetti giapponesi vengono preparati in casa ogni giorno: oltre ai più tradizionali ci sono gli Aburasoba (alla “carbonara” e senza brodo), i Tonkotsu (con brodo bianco di maiale) o i Karakuchi-miso (in brodo di carne con pesto di soia miso piccante, sesamo e verdure).
- Nozomi in viale Piave
Anche qui la specialità sono gli spaghetti giapponesi: nel menù si trovano Shoyu Ramen e Miso Ramen accompagnati da gyoza (ravioli) o riso saltato e su richiesta aggiunta di alghe, bamboo fermentato e pancetta di maiale arrosto.
- Zazà Ramen in via Solferino
Sta diventando il ristorante più amato dai grandi chef: Gualtiero Marchesi ci viene a mangiare, così come lo chef Haruo Ichikawa di Iyo, il ristorante giapponese stellato di Milano. La scelta di spaghetti giapponesi è notevole: vegetariani, di mare, con polpette di carne, ramen pollo e friggitelli e ramen maiale e cavolo verza, mentre tra le proposte di stagione dello chef giapponese Shoji, sono ottimi i Ramen vitello, sedano rapa e katsuobushi (sempre preparati con pasta fresca).
- Noodle bar
Qui gli spaghetti giapponesi si possono gustare più “all’italiana” con verdure, maiale, uova e pollo, pesce e curry.
- Casa Ramen in zona Isola
Il cuoco è un italiano, Luca Catalfamo, ma ha imparato l’arte degli “spaghetti giapponesi” nelle cucine di Tokyo: sul menù si trovano sei regole per mangiarli.