Cinque giorni nella capitale inglese, tutti per noi… budget non proprio elevatissimo
Sfatiamo un mito: Londra non è affatto una città cara. O meglio, con i giusti accorgimenti, trascorrere quattro notti e cinque giorni nella capitale inglese può tranquillamente non rappresentare un attentato al portafoglio. Molti musei sono gratuiti e, sebbene quelli a pagamento siano piuttosto cari, si può compensare, dedicando del tempo sia ai musei free (noi abbiamo scelto due istituzioni, ovvero il British Museum e la National Gallery, ma ce ne sono molti altri) sia ai musei a pagamento.
L’importante è pianificare: acquistando in anticipo i biglietti si avrà modo di risparmiare. Prendetevi quindi un pomeriggio libero e scegliete accuratamente ciò che volete vedere. Ma senza strafare.
I musei londinesi sono spiazzanti per la loro maestosità: impossibile visitarli per intero. Ma la vacanza non è un tour de force, a mio parere: va assaporata, gustata e centellinata scrupolosamente. Altrimenti, al ritorno, restano nella mente solo una serie di immagini confuse. Meglio evitare, no?
Per quanto riguarda l’alloggio, scegliamo il 274 Suites, degli appartamenti con angolo cottura nei pressi della stazione della Jubilee Line, West Hampstead, nel cuore di un quartiere molto vivibile e fornitissimo di tutti i servizi indispensabili. Una camera doppia ci costa 50 euro a testa a notte, un prezzo tutto sommato onesto per una città cara come Londra.
Arriviamo a Londra a metà mattina, nell’aeroporto di Stansted, ma, il tempo di passare la dogana e prendere lo Stansted Express, ed è già ora di pranzo. Una breve nota: lo Stansted Express è senz’altro il modo più veloce per arrivare nel centro di Londra – ferma e Victoria e a Liverpool Street – ed è molto conveniente soprattutto se si viaggia in un gruppo di almeno quattro persone e se si acquistano i biglietti in anticipo, sul sito web.
Ci dirigiamo subito verso Westminster, dove abbiamo prenotato la visita con audioguida al Parlamento inglese. Prima però è tempo di pranzare: scegliamo The Clarence, un pub nei pressi della Whitehall, dove mangiamo fish and chips e un ottimo Wellington vegetariano con spinaci e funghi. Mangiare al pub è molto conveniente: nel nostro tour, non abbiamo mai speso più di 15-20 sterline a testa, comprensivi di una buona pinta! Assolutamente da provare il classico della cucina inglese, il fish and chips, senza dimenticare le pie, torte salate farcite con carne, pesce o verdura.
La visita al Parlamento, Houses of parliament, l’abbiamo prenotata in anticipo, spendendo 17.50£ a testa (comprensivi di audioguida in italiano). Il tour – purtroppo non è permesso fare fotografie – inizia da Westminster Hall, un’enorme sala con un magnifico soffitto in legno di quercia in stile gotico inglese, dove, nel corso dei secoli, si sono svolti processi illustri, tra cui quelli a William Wallace, Thomas Moore e Guy Falkes.
Un tempo utilizzata per le riunioni del consiglio del Re e i banchetti di Stato, oggi viene impiegata come camera ardente per i sovrani d’Inghilterra e luogo di incontro con importanti protagonisti della vita pubblica, come Papa Francesco e Obama.
Nel 1834 un vasto incendio – il più grande dopo quello del 1666 – causato da negligenza, distrusse gran parte dell’edificio. Westminster Hall, miracolosamente, ne uscì indenne, mentre tutto il resto venne ricostruito.
La visita prosegue poi con la Camera dei Lord (o Camera alta) e con la Camera dei Comuni (o Camera bassa), che ospitano i parlamentari, detentori del potere legislativo, e il Governo, detentore del potere esecutivo. Qui apprendiamo che, per votare, i parlamentari escono dalla Camera e imboccano uno dei due corridoi che circondano l’aula, il corridoio dei voti contrari (per esprimere voto sfavorevole) oppure il corridoio dei voti favorevoli (per appoggiare la mozione al voto). È la cosiddetta votazione per divisione.
Nella Camera dei Lord si trova il trono reale: la Regina, infatti, può assistere – se invitata – alle sedute del Parlamento, mentre non può in nessun modo entrare nella Camera dei Comuni, dopo che Carlo I penetrò con la forza per tentare di far arrestare dei parlamentari.
Le due camere sono collegate tra di loro dalla splendida Central Lobby, anch’essa in stile gotico, dove si trovano quattro mosaici che rappresentano i quattro paesi del Regno Unito: San Giorgio (Inghilterra), San Patrizio (Irlanda del Nord), San Davide (Galles) e Sant’Andrea (Scozia).
Se ne avete l’opportunità, visitate il Parlamento durante le sedute parlamentari che sono aperte al pubblico. Noi non ne abbiamo avuta l’occasione, ma si tratterà senz’altro di un’esperienza indimenticabile!
Il simbolo di Londra per eccellenza è il Big Ben e, grazie all’audioguida, apprendiamo che la campana che si trova al suo interno è soltanto la seconda. La prima campana, infatti, dopo varie peripezie, venne distrutta per via di un martello troppo grande e grazie al suo metallo si fuse una seconda campana, ospitata all’interno della torre.
Per il primo giorno a Londra, restiamo in zona e, dopo la bellissima visita al Parlamento, ci mettiamo in coda per salire sul London Eye, la ruota panoramica più grande al mondo, edificata per festeggiare l’arrivo del nuovo millennio. Dall’alto dei suoi 135 metri si gode di una vista impagabile e, grazie ai tablet all’interno di ogni capsula – ognuna di esse può ospitare diverse decine di persone – è possibile riconoscere gli edifici e le costruzioni più importanti dello skyline londinese.
Da Westminster prendiamo la tube – l’underground londinese – per dirigersi verso Piccadilly Circus. A proposito dei mezzi di trasporto, il modo più economico per spostarsi all’interno della città prevede l’acquisto di una Oyster Card, su cui si potrà poi caricare una travelcard giornaliera o settimanale a seconda del numero di giorni che si trascorreranno a Londra. Dai quattro giorni in su conviene optare per la travelcard settimanale, per un costo di circa 31£. Piccadilly Circus è nota in tutto il mondo per le sue caratteristiche insegne luminose, senz’altro uno dei luoghi più tipici del centro londinese. Al centro della piazza si trova la statua di Eros, che in realtà rappresenta la carità cristiana. Da non perdere il negozio sportivo Lillywhites, fornitissimo e molto economico.
Prima di cena ci trasferiamo nei pressi di Leicester Square, nel cuore di Soho, il quartiere che deve il suo nome al grido di caccia che echeggiava in questa zona di Londra in tempi lontani. È il quartiere del divertimento per eccellenza, ricco di cinema, teatri, ristoranti e locali notturni. Se amate la cucina orientale, dirigetevi senza indugio verso Chinatown, mentre, se avete nostalgia del cibo italiano, andate in Frith Street. Noi, che amiamo la cucina locale, scegliamo il Brewmaster, un pub a pochi passi dalla stazione dell’underground di Leicester Square.
La mattina seguente abbiamo un appuntamento importante: la cerimonia del cambio della guardia a Buckingham Palace. In primavera e in estate, si svolge tutti i giorni alle 11.30 ma, se volete guadagnare un posto privilegiato vicino ai cancelli della dimora reale, è bene arrivare per tempo e attendere pazientemente l’ora X. Le guardie, in uniformi rosse e alti colbacchi in pelo di orso, marciano a tempo di musica e giungono fino al palazzo per il cambio delle sentinelle, una cerimonia che dura all’incirca tre quarti d’ora.
Noi preferiamo trascorrere un po’ di tempo nei due parchi reali che si trovano a poca distanza da Buckingham Palace, Green Park e soprattutto il meraviglioso St James Park con il suo incantevole laghetto, dimora di numerosi volatili di ogni specie.
Da qui, proseguiamo per Covent Garden dove si trova il maestoso Central Market Building, che oggi ospita numerosi negozi e un mercato ricco di mercanzia di vario genere.
Per pranzo, scegliamo ancora una volta un pub: questa volta optiamo per il Punch & Judy, all’interno del mercato coperto, dove banchettiamo con una portata generosa di fish and chips.
Decidiamo di dedicarci un po’ allo shopping e, per niente stanchi dalla lunga passeggiata, andiamo verso Marble Arch, dove si trova uno dei negozi preferiti dai londinesi e non, Primark, il tempio dell’abbigliamento low cost. C’è talmente tanta confusione – e una coda infinita ai camerini – che molti decidono di provare gli abiti dove possono, qua e là in giro per il negozio.
Non possiamo non salire su uno degli autobus rossi doubledecker di Londra – salendo ovviamente al piano alto! – con cui ci dirigiamo verso Oxford Street, la via dello shopping per eccellenza. Da Tottenham Court Road prendiamo la metro verso Charing Cross, a pochi passi da Trafalgar Square, dove sorge il monumento a Horatio Nelson e il grandioso edificio che ospita la National Gallery. Un consiglio: visitare il museo per intero è praticamente impossibile. Vi conviene, probabilmente, noleggiare l’audioguida (c’è anche in italiano) al costo di 4£: dura un’ora e si sofferma su una ventina di opere d’arte. Per una visita completa – senza audioguida – calcolate tra le 2 e le 3 ore, ma il mio consiglio è quello di scegliere in anticipo cosa vi interessa vedere, per esempio optare per un’epoca storica in particolare oppure limitarsi a visionare le opere più importanti (la mappa vi aiuterà in questo), come La cena in Emmaus e La vergine delle rocce.
Torniamo a Westminster e prendiamo la metropolitana per London Bridge. Qui si trova il Tower Bridge, progettato nella seconda metà del 1800 per consentire il passaggio delle navi dirette all’Upper Pool. Consultate gli orari di apertura e chiusura del ponte, è uno spettacolo da non perdere!
Attraversiamo il ponte e arriviamo nei pressi della Tower of London, la fortezza che ha ospitato 112 esecuzioni capitali nel corso di più di 400 anni. Una curiosità: all’interno della fortezza, nel corso dei secoli, sono stati portati numerosi animali – tra cui leoni – che in seguito sono stati trasferiti a Regent’s Park dando vita allo zoo di Londra.
Ormai stanchi dalla lunga camminata, ci fermiamo per cena al Minories, un pub nei pressi di Tower Hill. Bella atmosfera e ottimo cibo.
La mattinata del giorno seguente è dedicata al British Museum, nei pressi della stazione della tube Holborn. Anche in questo caso è consigliato il noleggio dell’audioguida (5£) che comprende 6 diversi percorsi tematici. Da visitare la sala egizia (con le mummie e i sarcofagi) e la sala dedicata al Partenone. Qui è conservata anche la Stele di Rosetta. Per una visita completa sono indispensabili tra le 5 e le 6 ore, quindi è consigliabile selezionare in anticipo le sale che si desidera vedere. Molto meglio, sarò ripetitiva, visitare approfonditamente poche sezioni piuttosto che tentare di visitare ogni sala, limitandosi ad attraversarla senza godere delle opere esposte.
Per pranzo optiamo per il Museum Tavern, appena di fronte al museo. Trascorriamo il pomeriggio a Hyde Park, uno dei parchi più belli di Londra – insieme a quello di St James, da non perdere il memoriale a Lady Diana e le Serpentine, un lago artificiale popolato da cigni, anatre e oche.
Alle 19 abbiamo prenotato il tour guidato di Jack The Ripper (Jack lo squartatore) e dunque ci dirigiamo verso Aldgate East, stazione nei pressi di Whitechapel, dove si sono verificati gli omicidi delle prostitute. Il tour costa 9£ e dura circa due ore. Nel corso della passeggiata, visitiamo i luoghi dove Jack lo squartatore uccise le sue vittime e soprattutto i locali che queste ultime erano solite frequentare, tra cui il pub Truman’s, che tra l’altro all’epoca dei fatti provò a cambiare il suo nome in Jack The Ripper, suscitando le ire del popolo di Whitechapel.
In questi luoghi si sono svolte le riprese della serie tv Whitechapel, mentre il film con Johnny Depp, From hell, in realtà è stato girato a Praga! Attraversiamo anche il quartiere della City, il cuore finanziario della città, con il suo famoso “cetriolo” (Gherkin, in inglese), ovvero St Mary Axe, l’edificio più rappresentativo della City.
Il tour finisce dopo le 21 e, a quell’ora, non è facile trovare un pub che non sia al completo. Dopo una lunga ricerca finiamo al Drunken Monkey, un locale nei pressi di Shoredith di cucina orientale. Purtroppo, nei giorni feriali, generalmente le cucine dei pub chiudono intorno alle 22 e, senza prenotazione, è difficile trovare un locale migliore.
Il giorno successivo lo dedichiamo interamente ai Musei di South Kensington, ovvero il Natural History Museum e il Science Museum. Non riusciamo, invece, a visitare il Victoria and Albert Museum. Tutti i musei sono, anche in questo caso, gratuiti. Partiamo dal museo della scienza: sette piani dedicati alla tecnologia e ai progressi scientifici. Da non perdere la sezione Who am I, ricca di giochi interattivi, e quella dedicata alla storia della medicina che comprende anche numerose ricostruzioni storiche. Da provare – a pagamento – il simulatore di volo: costa 12£ a capsula (che può ospitare due persone). All’interno del museo si trova un cinema IMAX, anche questo a pagamento.
Dopo un pranzo veloce al pub Hoop & Toy, visitiamo anche il Natural History Museum. Acquistate la mappa all’ingresso (1£) e scegliete le sezioni di vostro interesse. Da non perdere la sala dedicata ai dinosauri. Alle 17.50 il museo chiude e siamo costretti, nostro malgrado, a uscire. Torniamo verso Piccadilly e, dopo esserci dedicati un po’ allo shopping, torniamo verso West Hampstead e ceniamo alla Alice House, un pub sulla West End Lane. Da provare il crab on toast, un piatto davvero gustoso, e il toffee pudding, un dolce a base di cioccolato e caramello.
È ormai il nostro ultimo giorno nella capitale inglese e lo dedichiamo a Camden Town, un variopinto quartiere nella zona nord di Londra, a poca distanza da West Hampstead. Visitiamo il mercato di Camden (Camden Market) e il Camden Lock, dove ci sono decine e decine di negozietti e bancarelle che vendono di tutto. Il mercato è aperto tutti i giorni e ospita centinaia di bancarelle di vestiti, dischi, oggettistica e antiquariato. Il nostro ultimo pranzo, prima di riprendere lo Stansted Express per tornare a casa, lo consumiamo al pub The elephants head, su Camden High Street.
Con poco più di 100 euro al giorno, siamo riusciti a mangiare, dormire e concederci qualche piccolo extra!