Week end a Torino, alla scoperta dei monumenti e dei musei più famosi, senza dimenticare quelli meno turistici e inconsueti
Di Torino si dice che sia la città della magia bianca, insieme a Parigi e Lione, e della magia nera, assieme a Londra e San Francisco. Non sappiamo se sia vero o meno, e ad ogni modo noi, nel nostro week end breve a Torino, abbiamo avuto modo di conoscere, seppure per brevissimo tempo, quasi una toccata e fuga, una città realmente magica, viva e pulsante, non a caso la prima Capitale d’Italia.
Una città che ha tanto da offrire, ricca di monumenti, Chiese, Palazzi storici, testimonianze dal passato in grado di raccontarci una storia, ma anche angoli nascosti e musei inusuali.
Il tour inizia dal nostro albergo, l’Art Hotel Boston, in via Massena, ad un paio di km dal centro della città. Per muoversi, consiglio di usufruire dei mezzi pubblici, tram, metropolitana e autobus, oppure, in alternativa, se decidete di adoperare l’auto, tenete presente che il centro città è in ZTL (generalmente, non attiva il sabato e la domenica) e armatevi di tanta pazienza quando dovrete parcheggiare la vettura.
Pranziamo alla Taberna Libraria, un ristorante a due passi da Piazza Castello, dotato di un angolo bookcrossing molto fornito. Da provare il risotto alle fragole, Champagne e rose, una vera delizia.
Dopo esserci rifocillati proseguiamo alla volta della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema. La Mole, simbolo di Torino, riportata sulla moneta da 2 centesimi di euro italiana, è alta 167 metri, uno degli edifici in muratura più alto d’Europa. “Un sogno verticale”, come la definì il suo progettista, Alessandro Antonelli, da cui prende il nome.
Il biglietto per il museo del cinema che comprende la salita con l’ascensore panoramico costa 12 euro, ma è fortemente consigliabile acquistare il biglietto via Internet: si spenderà qualcosina in più, ma si eviterà la lunga fila (più di un’ora di attesa) all’ingresso. Prima di visitare il museo decidiamo di metterci subito in fila per salire con l’ascensore panoramico, che si ferma a circa 85 metri di altezza, quanto basta per poter ammirare dall’alto il panorama della città.
Il Museo è ricco di preziosi cimeli e narra la storia del cinema sin dalle sue origini (teatro delle ombre, lanterna magica e nascita della fotografia). Il piano superiore è dedicato ai linguaggi del cinema, con un focus su montaggio, scenografia, costumi di scena ed effetti speciali. Un Museo imperdibile per tutti gli appassionati di cinema, da assaporare con calma, soffermandosi in particolare nell’Aula del Tempio, un vero e proprio omaggio ai diversi generi del cinema, tra cui il 3D.
Una volta usciti, percorriamo via Maria Vittoria, in direzione di Piazza San Carlo, edificata nella seconda metà del 1600. Qui si trova, al centro della Piazza, il monumento equestre di Emanuele Filiberto, e le due Chiese gemelle di Santa Chiara e San Carlo.
Proseguiamo poi lungo Via Roma, la strada principale di Torino, ricca di negozi e locali tipici. Proseguendo lungo Via Po, si arriva in Piazza Vittorio Veneto a due passi dal Po. Un lungofiume davvero suggestivo e piacevole da passeggiare.
Terminiamo la serata al ristorante Consorzio. Buono l’antipasto a base di alici, ma le porzioni ci sono sembrate un po’ piccole.
La mattina dopo la dedichiamo al Parco del Valentino, una vasta area verde a pochi passi dal nostro albergo. Qui i torinesi fanno jogging, portano a spasso i quattro zampe e trascorrono il loro tempo libero. Il Parco è noto per ospitare il famosissimo Borgo Medievale, una ricostruzione di un borgo del XV secolo realizzata alla fine dell’Ottocento in occasione dell’Esposizione. Il Borgo sarebbe dovuto essere demolito al termine dell’evento, ma il Comune di Torino decise di preservare la struttura che oggi è visitabile e vanta una rocca (ispirata al castello di Fénis) e un giardino, aperto però solo durante l’estate.
È possibile visitare la rocca con visita guidata, al costo di 6 euro, per avere così la possibilità di immergersi per quasi un’ora nell’epoca medievale, visitando la sala baronale, la splendida cappella e la stanza della damigella, ma anche le cucine e le carceri.
È ormai ora di pranzo e decidiamo di recarci a Le Vitel Etonné, senz’altro il ristorante più buono dove abbiamo mangiato. Da provare il vitello tonnato e, per chi ama il pesce, il tortino con patate e baccalà.
Il pomeriggio lo dedichiamo in parte al Museo del Risparmio, dedicato a chiunque voglia approfondire le tematiche legate alla finanza, all’economia e agli investimenti personali. Temevamo si trattasse del classico museo “per bambini” e invece ci siamo dovuti ricredere. Le cinque sale sono ricche di contributi video che spiegano – in modo interattivo e coinvolgente – come funziona l’economia moderna e in cosa consistono il risparmio e l’investimento al giorno d’oggi. Qui, per esempio, apprendiamo che il sostantivo “moneta”viene dal verbo latino “monere” ovvero avvertire: le oche sacre alla dea Giunone avvertirono i Romani dell’arrivo dei Galli, salvando così la città. Da allora, l’appellativo della dea divenne Giunone Moneta.
L’ultima sala, questa sì dedicata ai più piccoli, consente di sperimentare, attraverso videogiochi interattivi, cosa vuol dire gestire del denaro. Il biglietto costa 8 euro e, per una visita completa, considerate almeno due ore e mezza di tempo
È quasi giunta l’ora di prendere il treno per tornare a casa, ma prima c’è ancora un po’ di tempo per un ultimo giro in città. Dal Museo del Risparmio raggiungiamo in pochi minuti Piazza Castello, dove sorge Palazzo Madama, il cui nome deriva da Maria Cristina, detta “Madama” di Francia, oggi sede del Museo Civico d’arte antica. Poco distante Palazzo Reale, con i famosissimi Giardini reali, ideati dal creatore di Versailles. Per mancanza di tempo, ci dobbiamo accontentare di ammirare entrambi i palazzi soltanto dall’esterno. Visitiamo, invece, il Duomo, l’unica chiesa rinascimentale della città. Qui è custodito, in un’enorme teca, la Sacra Sindone, il sudario che avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la sua morte.