Tour guidato nel centro storico di Bari, alla scoperta dei resti dell’epoca bizantina, tra chiese, palazzi storici e preziosi reperti
È proprio vero: spesso non si conosce la propria città, provincia o regione e, nonostante ciò, si preferisce trascorrere le vacanze altrove in Italia, o addirittura all’estero. È senz’altro positivo fare un’esperienza di viaggio in un altro Paese, per venire a contatto con un’altra cultura, ma è altrettanto necessario conoscere le proprie origini, quantomeno territoriali, e, anziché chiudersi in un tristissimo centro commerciale, organizzare una domenica fuori porta per visitare ciò che si trova a quattro passi dalla casa nostra.
Grazie agli itinerari turistici organizzati da Pugliarte, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere meglio la Bari bizantina: due ore di visita guidata all’interno del centro storico del capoluogo della Puglia (detto bari vecchia), alla ricerca dei resti dell’epoca bizantina, tra corti, chiese, musei e palazzi storici.
Si parte da Piazza del Ferrarese, chiamata così in onore di un cittadino di Ferrara, un mercante, che aveva acquistato alcune case nella piazza. È da sempre il centro degli “affari” della città grazie alla sua posizione favorevole, molto vicina al porto di Bari. Proprio qui sorge l’antico mercato del pesce, costruito nel 1840.
Bari è fondamentalmente bizantina, ci spiega la guida, e non a caso è stata la prima capitale bizantina dell’Impero d’Oriente. E, proprio nella toponomastica della città, si possono ancora apprezzare le influenze greco-bizantine di quell’epoca: ne è un esempio Piazza del Catapano (anche se oggi non si chiama più così), la Piazza dove sorge la Basilica della città e che, ai tempi, era sede del Palazzo del Catapano, il delegato bizantino che governava la città per conto dell’Imperatore.
A due passi da Piazza del Ferrarese si trova la Chiesa della Vallisa: il nome fa riferimento ai Ravellesi, abitanti di Ravello, che l’hanno edificata nel XI secolo, intorno all’anno 1000. Inizialmente era dedicata a San Pietro, in onore di Roma, ma successivamente si preferì associarla a Sant’Andrea, un santo legato alla Chiesa d’Oriente. Come ci spiega il custode della Chiesa, una piccola chiesetta con tre navate e capitelli in parte ristrutturati, la vetrata nell’abside principale è stata purtroppo rovinata dalle pallonate dei ragazzini che giocano in piazza!
Proseguiamo nelle viuzze del centro storico e visitiamo la Chiesa di San Michele. Si tratta di una chiesa barocca del 1700 e dunque, almeno all’apparenza, non ha niente a che fare con l’epoca bizantina. Non è proprio così, perché esattamente in quest’area, sorgeva il monastero di San Benedetto, fondato nel 978. In questo luogo, furono manoscritte le preziose pergamene, tra cui gli Exultet che vedremo più avanti nel Museo Diocesano. Sotto la Chiesa di San Michele si trovano i resti dell’antica chiesa medievale con cripta annessa, dove l’Abate Elia conservò le ossa di San Nicola nel 1087. Si racconta che durante il viaggio delle ossa del Santo verso la città, ad un certo punto, i buoi si fermarono e non vollero più proseguire. Si arrestarono proprio in prossimità della Piazza del Catapano e dunque il palazzo, simbolo dell’autorità bizantina, venne raso al suolo e al suo posto nacque la Basilica.
Tra l’altro San Nicola è collegato a Santa Klaus, ovvero Babbo Natale e, in Puglia, è un’usanza piuttosto consolidata che i bambini ricevano doni, oltre che a Natale, anche il 6 dicembre, giorno in cui si festeggia San Nicola.
Proseguiamo il nostro tour guidato e, dopo essere passati nelle vicinanze dell’ex convento di Santa Teresa dei maschi, ci dirigiamo verso la corte del Palazzo Bianchi-Dottula, dove si affacciano diverse abitazioni. Una scala esterna, detta a balaustra, incornicia parzialmente la corte, appoggiandosi sulle mura esterna per far sì che si possa accedere alle abitazioni del primo piano. Un luogo molto suggestivo e tipico del luogo, una delle poche corti ancora rimaste pressoché intatte.
Terminiamo il tour guidato con una breve visita al Museo Diocesano, dove vediamo alcuni esemplari di Exultet, rotoli di pergamena utilizzati per la preghiera cantata del sabato Santo, per celebrare la resurrezione di Cristo. Il diacono, dall’ambone, srotolava la lunga pergamena man mano che veniva cantava, permettendo così ai fedeli di vedere le immagini e seguire così la preghiera, quasi come fosse un film e le illustrazioni accompagnassero il canto del diacono e dei fedeli. Queste pergamene furono manoscritte proprio all’interno della chiesa medievale sottostante la Chiesa di San Michele, visitata all’inizio del tour.
Dalle finestre del museo vediamo parte della Cattedrale, simbolo della città medievale e luogo simbolo della città, il quale senz’altro merita un’approfondita visita.